Offline e online: quando si uniscono accadono cose importanti e si fa del bene comune

La realtà off-line e la dimensione on-line appaiono come mondi paralleli ma in verità sono sempre più tangenti. E’ nei loro punti di contatto (dove e quando si toccano) che succedono le cose più importanti della nostra nuova esistenza on-life. Il racconto di due progetti degli imprenditori torinesi e di una nuova ambulanza per il bene comune del territorio contro il Covid-19.

Come imprenditori abbiamo il dovere sociale di essere là dove la gente ci cerca e di fare del bene comune. Da sempre lo facciamo nel mondo reale (off-line) ma oggi e sempre di più dovremo farlo anche in quello digitale (on-line) perché, piaccia o meno, le persone vivono anche in questa dimensione. Nella realtà off-line ho 46 anni, 4 figli e faccio l’imprenditore da 24 anni. Gestisco con la mia famiglia, la Reynaldi srl, azienda di produzione di cosmetici che da 40 anni è orientata alla sostenibilità e fa parte del Gruppo Chimica della nostra Unione Industriale. Un Gruppo di 80 imprese della chimica delle specialità, della bellezza e della salute.

La Chimica delle specialità è spesso “poco nota” ma è essenziale per la nostra vita quotidiana, l’ambiente e l’industria (adesivi, aromi, ausiliari, gas tecnici, lubrificanti, pitture, vernici, etc.).

Nella dimensione online racconto da due anni chi sono e cosa faccio nella vita reale. Quando mi chiedono perché lo faccio, rispondo che è la parte più bella del mio lavoro. Riconosco che fare impresa porti benessere e lavoro per coloro che collaborano in azienda, ma non mi basta. Viviamo una sola volta nella vita e essere vicini alle persone anche fuori dall’azienda è una opportunità per rendere migliore il nostro territorio e le nostre stesse vite, per fare del bene comune. Nelle prossime righe spiegherò il perchè.

off-line e on-line appaiono come mondi paralleli ma sono sempre più tangenti. E’ nei loro punti di contatto che succedono le cose più importanti della nostra nuova esistenza #ambulanza4x4valsusa #uisocial #chimicagommaplasticasocial Condividi il Tweet

On-line siamo ciò di cui parliamo: #econnessi

In un caldo pomeriggio dello scorso giugno 2019 decidiamo di riunirci in una sala della mia azienda perché la plastica è “sotto attacco”: nella manovra all’esame del Parlamento è prevista una (nuova) tassa di 1 euro al chilo che da metà 2020 colpirà la quasi totalità degli imballaggi in plastica. Si tratta della famigerata “plastic tax” che nei mesi successivi (forse anche grazie a noi) verrà ridotta a 45 centesimi di euro al chilo e farà salvo il packaging farmaceutico, i dispositivi medici e gli imballaggi prodotti con bioplastiche compostabili o con materiali riciclati. Il resto purtroppo lo ha sicuramente fatto SARS-CoV-2 che con la sua pandemia Covid-19 ha “costretto” la politica a rinviare l’applicazione della tassa a gennaio 2021 e ora (sembra) a metà 2022. Decidiamo di incontrarci per affrontare il tema su impulso di Mattia Serafini, il nostro “gentile” Social Media Manager che purtroppo sarebbe prematuramente scomparso a soli 36 anni qualche mese dopo. SARS-CoV-2 non esiste ancora o quantomeno ignoriamo ancora i suoi terribili impatti. La squadra è dunque composta da Mattia, il sottoscritto, tre colleghi imprenditori dei Gruppi Chimica e Gommaplastica, il nostro coach e imprenditore esperto in Strategie Digitali, e due manager della nostra Unione Industriale.

Ci mettiamo al lavoro e, dopo essere entrati nel mondo digitale (Web, Blog e Social Media), ci domandiamo: possibile che (quasi) nessun imprenditore stia raccontando e condividendo online il “valore” della plastica per “difenderla”? A dire il vero abbondavano i post e le infografiche di Associazioni industriali e Sindacati dei lavoratori contro la nuova tassa ma il messaggio che arrivava alle persone era più o meno questo: la plastic tax non comporta benefici per l’ambiente, penalizza solo i prodotti e non i comportamenti, è unicamente una leva per rastrellare risorse e sarà un vero disastro. Un messaggio corretto dal punto di vista della comunicazione istituzionale, ma non inclusivo per le persone non “addette ai lavori” o non a rischio di perdere clienti o il posto di lavoro nella filiera della plastica.

Erano (quasi) del tutto assenti invece le opinioni e le esperienze degli imprenditori e dei loro collaboratori che, lavorando ogni giorno con la plastica, parlano “bene” di questo materiale e operano “a favore dell’ambiente”. Possibile che (quasi) nessuno si rendesse conto che il mondo digitale non è fatto (solo) di comunicazione ma (soprattutto) di relazioni e di persone? Possibile che (quasi) nessuno avesse ancora capito che in questo mondo sono le persone e le relazioni (personali) il vero e potente veicolo comunicativo?

Se questo era il problema, dovevamo certamente fare un passo in più: coinvolgere e portare con garbo e determinazione i colleghi imprenditori nel mondo digitale.

Coinvolgerli, sì ma come? Certamente con un “esempio concreto”.

Ci mettiamo all’opera, costituiamo un vero team di co-design – #econnessi – e a novembre partiamo con la campagna pilota #plastictax basata su Twitter e LinkedIn. I contenuti? Due post su OPENUI, il blog della nostra Unione Industriale che vengono rilanciati e commentati in numerosi post sui social dalla nostra community e dagli account delle persone che lavorano in Unione. Il primo blog post firmato dal Presidente del Gruppo Gomma Plastica, Silvio Marioni, in pochi giorni diventa l’articolo con il maggior numero di visualizzazioni (3.567). Un mese dopo concludiamo la campagna con il secondo post  di Alberto Bertone che ottiene 4.936 visualizzazioni, il più visto del 2019. I nostri post della campagna #plastictax ottengono 1 milione di visualizzazioni su Twitter e circa 60 mila su LinkedIn.

Ora che avevamo un “esempio concreto” dovevamo coinvolgere in un vero progetto pilota gli imprenditori dei Consigli Direttivi dei Gruppi Chimica e Gommaplastica. Anche i numeri confermavano che fattori come età, dimestichezza con i Social e tempo non sono rilevanti se lavoriamo in squadra. Nasce così il progetto pilota #SocialEntrepreneur.

Off-line siamo ciò che facciamo: #SocialEntrepreneur per il bene comune e un aiuto contro il  Covid-19.

A gennaio di quest’anno definiamo obiettivi, contenuti e programma di #SocialEntrepreneur, un progetto pensato da imprenditori per gli imprenditori sulla loro identità e presenza digitale (Blog e Socialmedia) per fare il bene comune.

Iniziamo a sentire parlare di uno strano virus chiamato SARS-CoV-2 ma non gli diamo peso perché (ci dicono) ha colpito (solo) una città della Cina e provoca “poco più” di una banale influenza. Ancora euforici per i risultati raggiunti con la campagna #plastictax, non ci preoccupiamo di SARS-CoV-2 e coinvolgiamo nel progetto 20 imprenditori e manager dei Consigli Direttivi dei Gruppi Chimica e Gommaplastica.

bene comune, imprenditore, corporate social responsability, onlife

Precisiamo subito che non è un progetto per le aziende e per chi al loro interno si occupa di Socialmedia.

SocialEntrepreneur @UITorino è un percorso per rappresentare on-line le qualità umane, intellettuali e sociali del fare impresa, soprattutto oggi #ambulanza4x4valsusa #uisocial #chimicagommaplasticasocial Condividi il Tweet

Dobbiamo imparare ad essere online in modo corretto, con una sintesi equilibrata di contenuti e relazioni, raccontando ciò che di buono facciamo ogni giorno offline per ispirare e metterci al servizio del prossimo. Dobbiamo farlo non per pubblicizzare e vendere i nostri prodotti o servizi ma per raccontare problemi, intuizioni e informazioni umane di valore, nella speranza che possano essere utili agli altri. Anche online dobbiamo dare il meglio di noi stessi, con la consapevolezza della nostra imperfezione e determinazione che nel mondo reale ci permettono ogni giorno di imparare qualcosa di nuovo dai nostri errori.

Condivisi i valori da portare nel mondo on-line, siamo pronti a partire con il primo incontro (in presenza) di #SocialEntrepreneur, ma il nostro Paese si blocca. L’ Italia è in lockdown e adesso non solo sappiamo cos’è SARS-CoV-2 ma anche la malattia che provoca (Covid-19) che purtroppo è ormai pandemica.

Dobbiamo imparare ad essere on-life, con una sintesi equilibrata di contenuti e relazioni, raccontando il buono che facciamo e mettendoci al servizio del prossimo #ambulanza4x4ValSusa #uisocial #chimicagommaplasticasocial Condividi il Tweet

Congeliamo #SocialEntrepreneur perché è urgente inventare qualcosa per “dare una mano” contro la pandemia. Anche se tutti eravamo freneticamente occupati a prenderci cura delle nostre imprese e filiera, dei collaboratori e delle loro famiglie, abbiamo capito che era il momento di ampliare ancora di più lo sguardo e prendersi cura anche di chi non era direttamente collegato a noi.

Abbiamo deciso di farlo non individualmente come singole imprese, ma attraverso i nostri Gruppi Chimica e Gommaplastica, convinti come e più di sempre che l’Unione “fa la forza”.

Ci mettiamo al lavoro per dare una mano consistente e tangibile a chi è impegnato tutti i giorni nella lotta al Covid-19 sul territorio. Una mano che dovrà aiutare le persone anche al termine della pandemia. Ci confrontiamo con i medici dei reparti Covid-19 e con le autorità sanitarie locali. Ci indicano l’Alta Valle di Susa come una delle aree più “critiche” per numero e caratteristiche dei mezzi di soccorso sanitario. Prendiamo subito contatto con l’associazione di volontari Pubblica Assistenza Sauze d’Oulx per donare alle persone del territorio una nuova ambulanza. L’ associazione fa parte del Comitato ANPAS del Piemonte e ha bisogno di un’ambulanza “speciale”: una 4×4 che deve muoversi rapidamente nelle strade strette, ripide e sterrate di montagna. Quando ci confermano che il mezzo verrà utilizzato per coprire una zona meta di notevole flusso turistico nel periodo estivo e invernale diciamo: è la “nostra” ambulanza. Perché arriverà in soccorso delle persone anche quando l’attuale pandemia sarà superata.

A maggio, nonostante il lockdown, è stata ordinata la nuova ambulanza e il nostro obiettivo  di fare del bene comune nella realtà offline era quasi raggiunto. Dati i tempi di consegna e allestimento, non ci restava che attendere i primi di ottobre per vederla concretamente operare in aiuto delle persone del nostro territorio. A giugno abbiamo quindi riavviato (a distanza) il progetto #SocialEntrepreneur che presto ci avrebbe dimostrato che succedono cose importanti quando il mondo offline tocca quello online.

Nasce il piano editoriale (use-case) #Ambulanza4x4ValSusa.

 

Online condividiamo cosa facciamo Offline: #Ambulanza4x4ValSusa

Il 15 ottobre ci riuniamo (a distanza) per l’ennesimo appuntamento di #SocialEntrepreneur e riceviamo la notizia che la “nostra” ambulanza verrà consegnata a metà novembre. I tempi di consegna si sono allungati perché purtroppo la curva del contagio da Covid-19 è tornata a crescere anche nel nostro Paese. Istintivamente ripercorriamo le tappe e i valori della nostra donazione perché vorremmo che quella ambulanza fosse già lì sui monti pronta a intervenire in soccorso delle persone. Parlando e ascoltandoci, condividiamo che ogni bel progetto nasce dall’incontro, un incontro di persone, che si conoscono e si stimano. Un rapporto di fiducia da cui nascono idee e progetti che ci fanno bene perché fanno del bene agli altri. Nasce la gioia di essere utile agli altri, di fare del bene alle persone che sono vicine a noi, che fanno parte della nostra comunità, territorio o Paese.

Ecco che nasce la nuova idea: in attesa dell’ambulanza proviamo a condividere online con le persone cosa abbiamo programmato e che speriamo di realizzare al più presto. Condividendola non potremo certo aiutarle materialmente ma forse riusciremo a donargli quella speranza e gioia che noi abbiamo provato a marzo quando in un momento buio, di grande difficoltà, ci siamo incontrati ed insieme abbiamo pensato a ciò che sarebbe potuto essere utile per le comunità in cui viviamo.

Ci mettiamo all’opera e definiamo un piano editoriale online (blog, video e social) che presto verrà lanciato utilizzando come hashtag della iniziativa #Ambulanza4x4ValSusa insieme a #UISocial che collega da oltre due anni tutte le attività online della nostra Unione Industriale e #ChimicaGommaPlasticaSocial il nuovo hashtag di bandiera dei due settori. Il piano si svilupperà seguendo la metodologia AIA (Anticipation, Interaction e Amplification). Una metodologia che rappresenta un modello utile e replicabile anche per eventi o iniziative aziendali degli imprenditori del progetto #SocialEntrepreneur.

 

On-life produciamo il bene comune: da imprenditore sociale a Imprenditore Social

In conclusione ringrazio chi mi ha regalato il suo tempo leggendomi fino a qui e faccio un veloce riepilogo che spero possa essere utile agli imprenditori che desiderano intraprendere un percorso di presenza e identità digitale. Inizio dal neologismo On-life che deriva dalla contrazione di Off-line (realtà materiale) e On-line (dimensione virtuale) e indica la continua interazione fra questi due mondi. Interazione che, come visto in precedenza, avviene nei loro punti di contatto dove “crolla” la dicotomia tra reale e virtuale

Punti sempre più frequenti perché, piaccia o meno, le persone sono ormai profondamente interconnesse e le loro relazioni totalmente disintermediate. Persone che comunicano anche solo con un like e relazioni che condividono o commentano problemi sempre più complessi: nuove sfide sociali, ambientali, sanitarie e tanto altro. Per risolverli non bastano più le risposte della politica e delle istituzioni ma è necessario che il contributo di tutti con atti concreti di forte responsabilità sociale. E’ necessario che le persone competenti si mettano al servizio della comunità.

Noi imprenditori ci consideriamo persone competenti e dobbiamo riscoprire la vocazione di metterci al servizio della società e dobbiamo farlo anche on-line #ambulanza4x4valsusa #uisocial #chimicagommaplasticasocial Condividi il Tweet

E’ quello che abbiamo fatto con il progetto #SocialEntrepreneur che abbiamo chiamato così perché in linea con il nostro modo di fare impresa offline e online.

Bill Drayton, per molti il “padre” dell’imprenditorialità sociale, coniò proprio il termine social enterpreneurship per indicare gli imprenditori che offrono soluzioni innovative per affrontare i problemi più pressanti della società. Imprenditori che non lasciano i bisogni delle persone in mano alle istituzioni ma agiscono come agenti del cambiamento per la società. Colgono opportunità che agli altri sfuggono, migliorano i sistemi, inventano nuovi approcci e sviluppano soluzioni per cambiare in meglio la società. Imprenditori che non forniscono esclusivamente supporto alle categorie “svantaggiate” ma trovano soluzioni efficaci ai problemi concreti delle persone, in vista del raggiungimento di una più alta forma di benessere sociale.

E’ per questo che noi imprenditori dobbiamo perseguire on-life un impatto sociale concreto sulle comunità, raccontando on-line le ricadute positive che generiamo per il territorio.

Un impatto e un racconto di responsabilità collettiva poiché il benessere comune è l’obiettivo di tutti e tutti devono perseguirlo lavorando insieme.

About Marco Piccolo

Imprenditore “etico” alla ricerca di un’economia sostenibile ed inclusiva. CEO Reynaldi, produzione di cosmetici naturali. Consigliere del Gruppo Chimica di Unione Industriale Torino, Ambasciatore nazionale di ECONOMIA CIVILE e Delegato CSR Confindustria Piemonte

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