Cosa significa essere Imprenditori oggi. Una riflessione ai tempi del Covid19

Pubblichiamo la lettera di Stefano Collino, giovane imprenditore di Fructital, una piccola realtà in crescita che affronta con dignità questa fase di incertezza. Collino dedica una profonda riflessione al ruolo giocato dall’Imprenditore e alla responsabilità di fronte ai Clienti, ai Dipendenti, ai Fornitori. Una lettera coraggiosa e sincera, una risposta di valore a questa emergenza.

 

Gentili Collaboratori e Partners Fructital,

Vi scrivo queste righe perché desidero coinvolgervi in una riflessione.
In questi giorni così difficili mi sono dovuto occupare di molteplici faccende e problematiche “non ordinarie” nel tentativo di gestire nel miglior modo possibile questo periodo di emergenza. Questo lavoro straordinario e non convenzionale mi ha portato a fare delle riflessioni che vorrei condividere.

 

Da qualche giorno mi chiedo: “…Ma cosa significa essere Imprenditore?”

 

Me lo sono chiesto più di una volta, ho anche cercato sul vocabolario che recita: ”La persona che esercita professionalmente un’attività economica organizzata ai fini della produzione o scambio di beni e servizi”.

Possibile? Tutto qui? In tutta franchezza la trovo una definizione un po’ asciutta, fredda; possibile che tutto quello che faccio da vent’anni, sempre con la stessa voglia, sempre con la stessa passione, si possa riassumere in queste due righe?

No, non ci voglio credere, anzi secondo me non significa solo questo.

La mia Azienda è parte importante della mia vita, certo non la più importante, prima vengono i propri cari, ma sicuramente è una parte importante. Chi è Imprenditore sa di cosa parlo, quanti sacrifici, quante corse in giro per il mondo, quanto impegno, quanti giorni lontano da casa e quanto tempo spesso sottratto proprio alla vita privata.

La mia Azienda mi ha dato tante soddisfazioni, mi ha fatto sentire orgoglioso di quello che è stato fatto fino ad oggi, mi ha sempre permesso di non far mancare nulla all’altra parte importante della mia vita, e quindi… le voglio bene.

Proprio per questo mi chiedo: “Cosa deve fare un vero Imprenditore? Come si deve comportare?”, intendo nella vita di tutti i giorni, quella normale, quando tutto funziona, ma specialmente quando le cose non vanno bene, come in questo particolare momento, perché in fondo la mia Azienda dipende da me, dalle mie decisioni, e non solo lei, anche tutto ciò che le ruota intorno.

Quando ho deciso di mettermi in gioco, quando ho deciso che volevo fare l’Imprenditore (perché è stata una libera scelta, nessuno mi ha costretto a farlo) ero consapevole di assumermi quello che viene definito il “rischio d’impresa”. Allo stesso tempo mi sono reso conto che avrei dovuto assumermi anche delle grandi responsabilità, soprattutto nei confronti di altre persone: sarebbero dipese infatti, dal mio modo di fare impresa, anche in parte le sorti di chi veniva coinvolto in modo diretto o indiretto nell’operatività della mia Azienda. A questo punto mi sono fatto un’idea, e posso provare a descrivere quella che è la mia idea di “Imprenditore”.

 

Credo che il vero Imprenditore sia colui che costruisce un’impresa, con l’ambizione di vederla crescere giorno dopo giorno, e di vederla crescere in salute, al fine di generare ricchezza per sé e per gli altri, ma pur sempre con grande senso etico e con grande senso di responsabilità nei confronti delle persone che vengono coinvolte in questo percorso, perché l’impresa è un anello chiave nell’economia di tutte le persone che le ruotano intorno, quali i clienti, i collaboratori ed i fornitori, ed il vero Imprenditore non può pensare solo ai propri interessi ma deve pensare agli interessi di tutte quelle persone, perché sono quelle che gli permettono di fare impresa, di esistere.

 

L’Imprenditore deve pensare ai propri Clienti.
I clienti rappresentano una parte importante del patrimonio aziendale, quella che comunemente viene definita “il portafoglio”, ma non l’unica. Il compito dell’Azienda è quello di essere al fianco dei propri clienti in ogni situazione, cercando di offrir loro la migliore qualità possibile, il miglior servizio, i migliori consigli affinché il cliente possa trarne vantaggio e costruire a sua volta un’impresa vincente, efficace e solida. In cambio il cliente gli corrisponderà la naturale contropartita, felice di farlo perché sta pagando per qualcosa che serve necessariamente alla sua causa, che va inevitabilmente a suo beneficio. Questo permette alle imprese di crescere.

L’Imprenditore deve pensare ai propri Dipendenti ed ai propri Collaboratori, che sono la vera forza dell’azienda: perché le aziende vere sono fatte di persone vere non di numeri, ed ogni vero Imprenditore sa che è così. Credo sia compito dell’Imprenditore usare ogni premura nei confronti delle persone che fanno parte della sua azienda, perché chi si alza ogni giorno per andare a lavorare mettendo impegno dedizione e passione nel mestiere che fa, deve poterlo fare con voglia, deve poterlo fare con serenità. Sono convinto che se l’Imprenditore è un vero Imprenditore, serio, e interpreta il suo ruolo con la dedizione del buon padre di famiglia, ogni collaboratore si alzerà la mattina con la voglia di dare il massimo per la propria Azienda, sapendo che ne avrà un sicuro ritorno, sapendo che l’azienda per la quale lavora probabilmente le permetterà di realizzare i propri progetti di vita.

L’Imprenditore deve pensare ai propri Fornitori.
Il vero Imprenditore sa che anche i fornitori fanno parte del patrimonio aziendale e di conseguenza sa che è suo compito tutelare anche loro. Selezioniamo i nostri fornitori in base a parametri ben precisi. Da un nostro fornitore pretendiamo serietà e professionalità, qualità nel prodotto o nel servizio che acquistiamo, rapidità nel soddisfare le nostre esigenze; in cambio di tutto questo gli diamo una contropartita in denaro, paghiamo quello che ci è stato dato: né più né meno di quello che noi chiediamo ai nostri clienti.

Ora, un tema attuale di questi giorni è la crisi di liquidità.

In questo particolare momento di emergenza, specialmente nel nostro settore, la crisi di liquidità coinvolge tutta la filiera e non può che essere così.

 

Personalmente, da Imprenditore, mi trovo in disaccordo con le molteplici richieste di sospensione dei pagamenti verso i fornitori previsti per fine Marzo e fine Aprile che stanno circolando in questi giorni da parte di altri imprenditori della stessa filiera. Addirittura qualcuno propone la ripartizione delle scadenze di Luglio su Ottobre e Novembre… possibile? Mi stanno chiedendo di dilazionare qualcosa che non hanno nemmeno ancora comprato?

 

Mi trovo in disaccordo per vari motivi, per prima cosa se ho delle scadenze in questi termini significa che il bene l’ho già ricevuto o il servizio mi è già stato erogato e quindi perché non dovrei pagarlo? In effetti il mio fornitore ha già a sua volta sostenuto i costi relativi alla produzione di quel bene e non è detto che sia a sua volta in grado di ribaltarli sui suoi fornitori, e poi attenzione, prima o poi la filiera finisce, e cosa capita a questo punto? Chi sta a monte paga per tutti? In quale modo? Come potrebbe farlo?

Nel caso si tratti di un servizio, per esempio una prestazione di tipo commerciale, la risposta è semplice: ci rimette chi l’ha erogato ed io non lo trovo giusto. Da noi in Fructital questo non succederà, ai nostri agenti verranno corrisposte le provvigioni regolarmente, proprio perché si tratta di pagare un servizio del quale abbiamo già beneficiato.

Nel caso si tratti di un bene invece qualcuno obietterà: “Sì ma mi rimane il prodotto a magazzino invenduto”… è chiaro, anche i prodotti che ho io nel mio magazzino rimarranno invenduti finché il mercato non riaprirà ma un conto è avere solo i miei, un altro conto è avere i miei più quelli dei miei clienti. Credo sia più equilibrato e corretto che ognuno si tenga i propri.

In questo momento così complicato ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità, dobbiamo ricordarci degli altri, di quelli che hanno contribuito alla nostra attività d’impresa, perché se, in quanto clienti, stiamo pensando di chiedere qualcosa di impossibile ai nostri fornitori, dobbiamo anche ricordarci che dall’altra parte siamo anche fornitori e se tutti i nostri clienti si comportassero in questo modo con noi ci metterebbero in grave difficoltà.

In conclusione ritengo che se sono un vero Imprenditore, se credo veramente in quello che faccio, e lo faccio con coerenza ed onestà, non ribalterò mai il mio rischio d’impresa su qualcun altro che fino a ieri è stato utile alla mia causa solo per bypassare il problema.

 

Non mi sentirei un vero Imprenditore, ma nemmeno un vero Uomo, sapendo che la mia Azienda è rimasta in piedi e va avanti mentre qualcun’altra ne ha fatto le spese a causa mia. Preferisco il pensiero che sia la mia attività a soffrire a causa delle azioni di qualcun altro piuttosto che viceversa.

 

A questo proposito desidero informare tutti che la nostra Azienda non sospenderà né modificherà gli impegni presi nei confronti dei propri fornitori e collaboratori per i mesi a seguire e fino a quando avrà la forza di farlo. Farò ricorso a tutte le risorse aziendali, alle banche, e se non bastasse, alle risorse personali per far fronte all’emergenza in corso, continuando ad operare con la professionalità e la serietà che ha sempre contraddistinto il nostro modus operandi nei confronti di clienti, collaboratori e fornitori.

Con l’auspicio che ogni Imprenditore, che si ritrovi in questo mio pensiero, possa fare altrettanto, possa farsi carico delle responsabilità che gli competono, possa dare il proprio contributo per aiutare i partners di sempre, il proprio settore ed il proprio Paese, a venir fuori da questa situazione nel miglior modo e nel più breve tempo possibili e con la convinzione che se tutti insieme facciamo degli sforzi e ci aiutiamo, invece di applicare lo “scaricabarile” pensando ognuno solo al proprio “orticello”, le nostre Aziende, che sono le chiese dell’economia reale, non verranno trasformate in ospedali.

A tutti voi in bocca al lupo.

 

La lettera originale è presente QUI

Stefano Collino: Giovane imprenditore torinese e titolare di Fructital, azienda attiva nella produzione di ingredienti composti per Gelateria e Pasticceria dal 1922​
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